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Commenti al testo di Lorenzo Roberto Quaglia
Ugo e Lucio

Sei nella sezione Commenti
 

 Rosalba Sferlazza - 06/12/2011 02:24:00 [ leggi altri commenti di Rosalba Sferlazza » ]

Solo una parola mi viene in mente che racchiude il mio pensiero: CORAGGIO. Ugo ne possiede parecchio e lo trasmette agli altri. La colpa è nostra se abbiamo allontanato ogni forma di coraggio dalla nostra esistenza. Si partorisce artificialmente pur di non sentire dolore; si scelgono scuole per i nostri figli vicine a casa o se lontane si accompagnano in auto perchè il coraggio di superare la fatica della distanza non viene insegnato; non si pronunciano più i "no" che aiutano a crescere; non si ha più coraggio di vegliare i nostri morti o di assistere i nostri anziani; non si ha più il coraggio di combattere una malattia, meglio morire; non si ha più il coraggio di dire quello che si pensa o di difendere ciò in cui credi, perchè ti ritroveresti solo. Riprendiamoci il coraggio di vivere, di combattere per ciò in cui crediamo,di accettare il nostro destino....

 Antonella Policastrese - 03/12/2011 16:49:00 [ leggi altri commenti di Antonella Policastrese » ]

La vicenda "Magri" mi è scivolata addosso come pioggia su una superficie liscia. Cinismo da parte mia? No, solo rabbia tanta rabbia per un gesto così distante dal mio modo di concepire la vita. Pur non essendo cattolica, quindi lontana da alcuni insegnamenti che ci vengono inculcati da bambini, la mia prima reazione è stata:Se voleva suicidarsi perchè quel gesto non l’ha compiuto da solo, affermando il suo no alla vita fino in fondo? Ha avuto bisogno invece che qualcuno l’assistesse e facesse ciò che lui non è stato in grado di compiere da solo. Io penso che questo mondo stia così andando a rotoli da considerare la vita un niente, da reputare la natura umana come un banchetto di merci,quelle buone le vendi le avariate le butti. E in questo continuo svilire ciò che realmente siamo, gesti inconsulti come quelli di Magri finiscono con l’essere normali. Sono convinta che alla base di un simile modo di ragionare ci sia una dose di grandissimo egoismo:fin’ora la vita mi ha dato tanto, ora che non ho ciò che io voglio decido da solo, a modo mio quando andarmane e come andarmene. Si guardano le cose e si giudicano solo con il proprio metro di giudizio come se tutto dovesse girare intorno a noi senza mai allargare la propria visuale e avere il coraggio di vivere fino in fondo il tempo che ci rimane da vivere. Tempo avaro con il tuo amico, che lotta con tutte le sue forze e non si arrende. Vive da eroe respirando fino in fondo l’ultimo anelito d’esistenza che gli rimane per poter superare la soglia di questa realtà in pace, dopo aver dato tutto di se. Mi fanno rabbia le persone che parlano di suicidio che dicono di non aver niente da fare su questa terra. Non sanno che ogni attimo istante, giorno, mese e anno qualcosa d’importante potrebbe succedere. Ma la negazione della vita in questo caso preclude ogni possibilità di assimilare e inglobare dentro i propri occhi la bellezza di un tramonto, la meraviglia di un’alba vestita di rosa che annuncia il giorno che nasce. Oppure riempirsi lo sguardo camminando su un prato selvaggio costellato da margherite selvagge, belle da vedere, umili nel loro splendore e che ti mostrano la bellezza di un’esistenza fatta di poco fatta di niente ma ugualmente bella. Penso che tentare il paragone tra la vita del tuo amico e quella di Magri sia sbagliato. Il tuo amico è un eroe di questo tempo malato. Magri un uomo sazio che ha deciso di fuggire questo tempo. Magri è il più insignificante degli uomini che abbia calpestato la terra che lo ha amorevolmente accolto e che con il suo gesto ha improvvisamente dissacrato..

 Loredana Savelli - 01/12/2011 08:14:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grazie per questa testimonianza. E’ un incoraggiamento ad affrontare (anzi accettare) la giornata. Un saluto all’amico Ugo.

Ciao